Il corpo dei medici dipendeva da un dicastero della Sanità, bipartito come ogni altro, cui presiedeva un "grande dei medici dell’Alto Egitto" e uno del "Basso Egitto", dai quali dipendevano "ispettori dei medici" e "soprastanti dei medici". Esistevano poi i titoli, di "soprastante alla casa della salute" (la quale era certamente un’organizzazione ospedaliera), nonché di medici addetti a corpi sacerdotali, colonie agricole, colonie militari, villaggi operai e reparti militari. Il medico generico (semu) doveva sapere di tutto e anche di veterinaria, trattata negli stessi libri di medicina, ma molti aggiungevano al titolo una o più specializzazioni: semu degli occhi, della testa, dei denti e così via. La leadership scientifica della categoria era rappresentata dai "medici di Palazzo" che erano aggregati alla Casa della Vita, l’alta scuola di tutte le scienze. Anche l’organizzazione farmaceutica era gerarchizzata, con un "capo farmacista", che dirigeva e controllava i "conservatori dei farmaci" coadiuvati da tecnici. Le cure prestate dal medico, quando non era d’ufficio come sanitario di un corpo sacerdotale o di una colonia, erano pagate in natura.